... Sei lezioni sul futuro del libro...
Quello di Gino Roncaglia è un tentativo di definire il "libro elettronico", attraversando le tantissime definizioni che di esso, diversi studiosi e professionisti del digitale e non, hanno dato.
Premessa una riconosciuta "perfezione ergonomica del libro sulla carta", libro che è un prodotto tecnologico, oltre che uno straordinaro oggetto culturale, la riflessione delle sei lezioni si snoda descrivendo e via via scoprendo le peculiarità che il testo/libro potrebbe o dovrebbe presentare nell'atto di radicale cambiamento del supporto che sta avvenendo (da questo, in parte, deriva il sottotitolo "La quarta rivoluzione").
Esiste una prima parte teorica, breve e concisa, sulle forme testuali e sulle distinzioni testualità/medium al cui incrocio si snoda l'evoluzione della scrittura e del libro. Seguono poi i capitoli che ci guidano sino ai media
dei nostri giorni, scritti in modo molto pragmatico, discorsivo, con molti esempi: insomma, stile "lezione".
Quello che qui mi pare interessante ricordare sono due punti del testo.
Il primo, in cui l'autore precisa una volta per tutte la, credo fondamentale, distinzione tra fruizione del testo lean forward, lean back, secondaria e in mobilità, perché la situazione di fruizione dell'informazione è il punto chiave per comprendere la possibile diffusione dell'e-book.
Così, fruizione:
1- lean forward: quanto siamo 'letteralmente' protesi in avanti verso l'informazione, quando per esempio studiamo un libro alla scrivania, lo commentiamo, prendiamo appunti, visualizziamo pagine web su uno schermo di un pc o di un portatile, giochiamo ad un videogioco...insomma, uso attivo dell'informazione, elaborazione, modificazione.
2 - lean back: quando siamo rilassati, letteralmente 'appoggiati all'indietro', per esempio quando ci godiamo un romanzo sulla poltrona, o guardiamo un film, concentrati sì su quanto stiamo vedendo, ma senza una
elaborazione manuale o tattile dell'informazione. Insomma, si agisce e si interagisce con l'informazione, ma ad un livello, per dir così, solo mentale.
3 - secondaria: (o in background), quando fruiamo dell'informazione, ma senza una attenzione continuativa, un po' come in un salotto con altre persone e una tv accesa nel sottofondo, che ogni tanto cattura la nostra attenzione, magari al suono di un jingle pubblicitario.
4 - in mobilità: quando ci muoviamo (a piedi, in auto, in treno, ecc.) e la nostra attenzione cosciente è solo in minima parte legata alle azioni richieste dalla mobilità (es. classico: cambiare marcia o prestare attenzione alla fermata del bus dove dobbiamo scendere), mentre di fatto siamo concentrati sull'Mp3 che ascoltiamo o sul libro che leggiamo in metropolitana o ancora sul radiogiornale trasmesso dall'autoradio. Sempre più la comunicazione in mobilità è pervasiva nel nuovo millennio.
A queste quattro dimensioni il testo di Roncaglia ricorre molte volte, essendo uno (non l'unico) dei fili rossi della argomentazione che si sviluppa nel definire l'e-book.
Il secondo concerne la quinta lezione: "Da Kant a Google: gestione dei diritti e dei contenuti digitali". E' un capitolo significativo, perché rielabora in maniera molto essenziale e chiara il tema complicatissimo del copyright, attualizzandolo con esempi paradigmatici, come il caso di Google Book Search e gli impatti nei diversi Paesi, distinguendo tra mondo statunitense e vecchio continente. Stimolante davvero, per la semplificazione senza perdita in precisione che viene resa nel testo.
Per il resto il libro di Roncaglia si propone come un testo per tutti, a prescindere che sia strutturato, come evidenzia l'autore, 'in lezioni'.
Per chi si avvicina per la prima volta ai temi dell'evoluzione del libro (anzi meglio, della scrittura, dei codici, poi dei libri...), è sicuramente un buon riferimento, aggiornato ad aprile 2010, scorrevole nella lettura, dotato di ottimi ausilii extratestuali di cui scrivo sotto.
Il libro... come si presenta!
Le note dei capitoli sono disposte in fondo al testo, il che è, per me almeno, alquanto irritante (in quanto si deve effettuare un continuo pasaggio dal testo al fondo-testo per connettere la nota al contesto). Il fatto è comunque giustificato: le note interne ai capitoli si riferiscono principalmente a materiale presente sul web, con indirizzi dunque molto lunghi e, probabilmente, fastidiosi se fossero inseriti a pié pagina. Da contrappunto a questa dificoltà 'logistica' è la ricchezza delle note, perché invitano il lettore a vedere e ricercare in rete gli oggetti descritti nel testo, le presentazioni, i memorandum, e i materiali che dispiegano, multimedialmente, quanto raccontato. Estremamente utili le decine di link a brevi video su YouTube sulle caratteristiche dei media e delle tecnologie descritte.
La Bibliografia e le Risorse di rete citate sono, anch'esse, ben strutturate: non un mero elenco (se non proprio nel riepilogo finale), ma un vero e proprio report sulle fonti, apprezzabile in quanto la materia oggetto del libro è fluida ed in continua evoluzione: dunque si distinguono risorse in rete sugli e-books, testi di riferimento essenziali e 'senza tempo', opere e lavori consultati.
Inoltre le immagini a colori e gli schemi sono utili e plastici, rendendo ragione della scelta della carta ad elevata grammatura (quasi cartoncino, molto 'pastosa') e dell'impatto cromatico così esasperato con il testo.
Ecco infine i contenuti, cioé le 6 'lezioni':
Introduzione
I. Il libro e il cucchiaio
II. Il libro magico del cancelliere Tusmann
III. Dalla carta allo schermo (e ritorno?)
IV. Problemi di forma
V. Da Kant a Google: gestione dei diritti e dei contenuti digitali
VI. Quali libri ci aspettano? - Conclusioni: falsi pretendenti e legittimi eredi
Note
Bibliografia e risorse di rete
Fonti delle illustrazioni
ciao alessandro,
RispondiEliminagrazie per questa recensione, penso che leggerò anche io questo libro :)
r
Prego! E' sicuramente un buon riferimento anche per avere un'idea meno sfocata dei dispositivi di lettura ad oggi disponibili.
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