lunedì 31 gennaio 2011

AGENDA DIGITALE



 
"100 giorni per redarre proposte organiche per un’Agenda Digitale per l’Italia coinvolgendo le rappresentanze economiche e sociali, i consumatori, le università e coloro che, in questo Paese, operano in prima linea su questo tema".

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sabato 22 gennaio 2011

SERGIO DI STEFANO, ovvero il nostro amato Dr. House

Se un personaggio è la sua voce, bé, Dr. House, purtroppo, è passato a miglior vita.
E questo fa pensare di come ci ricordiamo dei doppiatori, maestri del magico mondo delle figure in movimento, soltanto in absentia.
Non sapevo che la voce di Dr. House fosse quella di Sergio di Stefano (che nella sua carriera ha prestato la sua parola ad importanti personaggi, quali, tra gli altri, Jeff Bridges ne Il grande Lebowski, Christopher Lambert in Highlander, Kevin Costner ne Gli intoccabili, John Malkovich,William Hurt, Christopher Reeve in Superman IV e Marlon Brando in Superman Returns). 
Ora, per la settima stagione, Dr. House avrà la voce del doppiatore/attore italiano Luca Biagini: un'eredità non da poco, visto il successo della serie in Italia. Un successo che, mi sa, sarà molto difficile da replicare.
Perché, per me almeno, Dr. House rimane, in un certo senso, Sergio di Stefano.

sabato 15 gennaio 2011

BLOGESTESIA

Eric Landowski [Modi del sentire insieme. Fra estesia e sociabilità, in A.Semprini (a cura di), 2003, pp. 49-67] sostiene che l’estesia non è mai data al di fuori di un contesto di sociabilità. Può darsi che la blogestesia sia anch'essa data solo nel contesto più ampio della comunità dei blogger. Il che crea un nuovo modo di approcciarsi ai blog: non solo la dimensione contenutistica, non solo quella visceralmente emozionale, ma anche quella, per dir così, percettivamente implicazionale. Sarà per questo che, ogni tanto, mi capita di lottare tra me e me con la volontà di cambiare il layout del blog, senza smanettare tanto, piuttosto cercando un lavoro combinatorio che mi soddisfi.
Il che avviene di rado. Perché l'impressione che voglio trasmettere difficilmente riesco a (ri)trovarla nelle diverse combinazioni.
E combino spesso solo dei pasticci...

sabato 8 gennaio 2011

AS WE MAY THINK

... e iniziò un po' tutto da lì. Mi ricordo che impiegai un po' a trovare il libro che includeva l'intervento di Vannevar Bush citato nel post.
Poi lo trovai, di seconda mano.
E il testo, a cura di Kahn P., Nyce J. (ed.), "Da Memex a Hypertext. Vannevar Bush e la macchina della mente", Padova, Franco Muzzio Editore, 1992, che include l'articolo "As we may think", mi colpì quanto un fulmine a ciel sereno. Studiavo tanto e mi avvalevo di tanto materiale. Per questo fui affascinato da una domanda, precisa, essenziale, prioritaria: "come possiamo orientarci in mezzo all'enorme quantità di informazioni e di conoscenze che la nostra società produce?".
Vero, è roba antica, nel mondo delle reti. Ma è sempre attuale, nonostante gli sforzi fatti nell'ottica di un web semantico e di strumenti di ricerca intelligenti. Per me questa "roba" costituisce ancora uno dei motivi fondamentali dello studio delle reti, tanto più adesso, in un momento in cui gli user-generated-content stanno riempendo esponenzialmente gli spazi sociali che le reti mettono a disposizione e la velocità del 'link' potenziato di strumenti quali Twitter, Digg, FriendFeed e gli altri aggregatori ci stanno nuovamente 'impantanando'.
La nostra lotta neghentropica contro l'information overload della rete continua ad essere in corso. Come Bush aveva previsto. Neghentropia richiede tanta energia, per evitare di disperdere in energia in-utilizzata ed in-utilizzabile gli sforzi di tanti co-autori e collaboratori della rete.
Ogni giorno mi sento sempre più stanco a seguire i temi che mi interessano. Perché, se non hai un lavoro in rete o sulla rete declinato, lo sforzo che puoi condividere nell'azione neghentropica segue una curva sempre meno efficiente.
Sento il bisogno di un nuovo "Memex" visionario, che dia energia mentale per non disperdermi, per non impantanarmi, definitivamente, nell'informazione.

Lo spunto di questo post mattutino mi è giunto da due stimoli: uno interiore, e cioé la stanchezza di navigare in troppa informazione, di leggere troppi libri e la sensazione di tenere in me sempre meno; la seconda da Wired di gennaio 2011 che, nella pagina di LogOut, riporta una sequenza del pensiero di Bush, che allego qui sotto, perché, a mio vedere, molto bella (fate clic per non strabuzzarvi gli occhi).

mercoledì 5 gennaio 2011

MIA SORELLA SI ESPRIME COSI'

Io amo la scrittura. In e con essa vedo il mondo. Per me il mondo si legge. Mi è più arduo comprendere il mondo attraverso la sfumatura, il tratto, il colore.
Mia sorella, invece, vede il mondo così.
Sono tante le visioni del mondo. Tante sono le cose da cogliere. Non solo nel web, si intende.